Museo di Sant' Agostino Genova

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Il Museo di Sant’Agostino di Genova, nel cuore del centro storico, il più grande tra i musei civici, è l'ultima opera architettonica museografica progettata da Franco Albini e Franca Helg, ed è considerato una delle massime espressioni dell'architettura italiana del secolo scorso.

Progettato a partire dagli anni Sessanta, dopo il vaglio di numerose varianti di ricostruzione e restauro dei resti del complesso monastico agostiniano, distrutto dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, è stato aperto al pubblico nel 1982 e completato con i volumi intorno al chiostro triangolare negli anni immediatamente successivi.


L'ex chiesa, che fa parte del complesso, è una delle più complete e monumentali espressioni dell'architettura gotica genovese. Gli originari intenti progettuali avevano contemplato il recupero dell'ex chiesa come spazio collaterale da inserire nel percorso di visita del museo.

Il suo restauro, a partire dal 1988, è stato avviato con l'intento di destinarla ad auditorium di musica per la GOG (Giovane Orchestra Genovese), istituzione che ha poi trovato sede definitiva più idonea in altro luogo. In seguito, la chiesa è stata aperta solo per manifestazioni temporanee. Memorabile quella della “Sacra Selva” del 2004.

L’ultima mostra risale al 2016.


Da giovedì 30 maggio 2024 il museo è stato riaperto dopo ulteriori lavori.


Negli spazi della chiesa medievale, contesto particolarmente coerente e suggestivo, è esposta una selezione di opere del Museo di Sant’Agostino con un percorso innovativo e tematico volto a descrivere Genova nei secoli che hanno visto la città divenire una grande potenza mediterranea (X-XV secolo).


Fulcro dell’esposizione è sicuramente uno dei capolavori dell’arte medievale europea, l’Elevatio Animae di Margherita di Brabante, opera di Giovanni Pisano.

In questa occasione, Margherita, tornata a Genova dopo un impegnativo restauro presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, viene presentata al pubblico, dopo quasi quarant’anni, insieme alla Giustizia di Palazzo Spinola.

Insieme agli altri frammenti di pertinenza del Museo di Sant’Agostino è così radunato quanto resta del grandioso monumento sepolcrale della moglie dell’imperatore Arrigo VII, morta a Genova nel 1311 e sepolta nella chiesa di San Francesco di Castelletto.

Tra le molte opere presenti nel percorso - che si snoda anche negli spazi del chiostro triangolare del convento di Sant’Agostino - sono inoltre presenti più di un centinaio di manufatti provenienti dai depositi del museo e pressoché inediti, perché mai esposti negli ultimi ottant’anni.


Il rapporto tra i capolavori del medioevo e lo straordinario spazio architettonico della chiesa medioevale consente un dialogo di grande efficacia comunicativa. Le opere si coniugano perfettamente con l’architettura che amplifica le sue peculiarità grazie a un allestimento fortemente evocativo della verticalità gotica. Anche gli apparati didattici si presentano quasi come degli ‘exultet’ che ascendono verso l’altro. Ad accogliere i visitatori due spazi immersivi: il primo, virtuale, ci fa immergere in una vertigine di dettagli di monumenti e opere medioevali; il secondo consiste, invece, in una vera e propria foresta di capitelli.


Info per visite: https://www.visitgenoa.it/it/caruggi-medievali


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