Storia genovese.
Chiudi gli occhi e immagina di viaggiare indietro nel tempo, fino al Medioevo.
È l’epoca di Federico I di Svevia, meglio conosciuto come Federico Barbarossa, l’imperatore del Sacro Romano Impero determinato a influenzare le sorti dell’Europa.
Animato da ambizioni espansionistiche, rivolse il suo sguardo verso il Mediterraneo, mettendo Genova nel suo mirino.
Per difendere l’autonomia della Repubblica, i genovesi si mobilitarono, erigendo imponenti fortificazioni: le Mura del Barbarossa.
Quest’opera straordinaria venne completata in tempi record, tra il 1155 e il 1159, coinvolgendo gran parte della popolazione sia dal punto di vista economico che lavorativo.
Nel 1161 furono completate anche le porte fortificate a due torri, ancora oggi visibili. Porta Soprana e le Torri di Sant’Andrea, Aurea e Santa Fede.
Porta Soprana, in particolare, segnava l’ingresso alla città per chi arrivava da est e dominava il piano di Sant’Andrea, così chiamato per l'antico monastero che vi sorgeva. Questo, però, fu demolito nel XIX secolo per far spazio a Via Dante e all’edificio che oggi ospita la sede della Banca d’Italia.
Il complesso ogni tanto è visitabile grazie a iniziative cadenzate durante l'anno.