La Basilica di Carignano

La Basilica di Santa Maria Assunta di Carignano è un edificio religioso.

La chiesa, che svetta con la sua mole armoniosa al culmine della collina di Carignano, è una delle più note opere genovesi di Galeazzo Alessi e uno dei maggiori esempi di architettura rinascimentale della città.

Le sculture di Pierre Puget e Filippo Parodi contenute al suo interno sono fra i più alti capolavori del barocco genovese.

Per la sua posizione preminente è ben visibile da molte parti della città, sulla quale si affaccia con quattro prospetti identici, anche se oggi parzialmente nascosti da moderni edifici.

Iniziata intorno alla metà del Cinquecento, la sua costruzione si protrasse fino all'inizio del secolo seguente, ma i lavori continuarono anche nei secoli successivi, per questo nel linguaggio popolare divenne proverbiale l'espressione "è lunga come la basilica di Carignano" per indicare un lavoro interminabile.


Per capire l'imponenza della basilica prima dell'avvento dei palazzi moderni, possiamo guardare alcuni vecchi disegni.


Secondo una leggenda popolare, la decisione di far costruire una chiesa sulle alture di Carignano venne presa nel 1478 quando la moglie del patrizio Bandinello Sauli, avendo chiesto ad una nobildonna della famiglia Fieschi di attenderla, ritardando di qualche tempo la celebrazione della messa nella vicina chiesa di Santa Maria in via Lata (la gentilizia dei Fieschi), si sarebbe sentita rispondere: "Chi vuole dei comodi se li procuri a sue spese".

Il rifiuto, accolto come un'offesa dai Sauli, avrebbe fatto nascere in loro il desiderio di costruire una propria chiesa gentilizia che superasse in bellezza quella dei Fieschi e così Bendinello Sauli nel 1481 lasciò un legato, stabilendo che il moltiplicato dei capitali iscritti alle Compere di San Giorgio fosse destinato alla costruzione della chiesa, il che avvenne poi nel 1549 quando ormai la famiglia rivale, dopo la fallita congiura di Gianluigi Fieschi ai danni di Andrea Doria, era stata privata delle sue proprietà in Carignano.



Nota storica

Bendinelli Sauli nel 1481 destinò una parte del suo patrimonio alla costruzione di una chiesa, vincolando il capitale, col sistema dell’interesse composto, fino al raggiungimento di una cifra adeguata ad avviare i lavori e a sostenerli per tutta la loro durata. Trascorso quindi il tempo necessario, nel 1549 i suoi eredi stipularono un contratto con Galeazzo Alessi per la progettazione e la direzione della nuova fabbrica.
La prima pietra fu posta nel 1552 e i lavori si protrassero per mezzo secolo (la cupola con la lanterna fu completata nel 1602), dapprima sotto la direzione del progettista e l’assistenza dei capi d’opera locali, e poi con l’intervento di questi ultimi che si attennero comunque ai modelli alessiani.
La pianta a croce greca inscritta in un quadrato e l’elevato con quattro campanili – ma in realtà vennero costruiti solo i due in facciata – cupola centrale e quattro cupole minori riprendeva volutamente e simbolicamente il progetto bramantesco della basilica di San Pietro con le modifiche apportate da Antonio da Sangallo il Giovane, e questo ambiziosissimo riferimento venne mantenuto nel tempo, tanto è vero che nelle nicchie dei quattro pilastroni centrali vennero poste altrettante statue (due delle quali di Pierre Puget) dopo che Gian Lorenzo Bernini era intervenuto in tal modo nella basilica romana, e Pierre Puget venne richiesto di un progetto per un monumentale baldacchino quando sempre Bernini realizzò quello di San Pietro.
Rispetto all’illustrazione rubensiana, sulla facciata figurano dal 1722 il portale con la statua dell’Assunta e le statue nelle nicchie, opere dello scultore borgognone Claude David.


Una piccola curiosità: in questa basilica vennero celebrati i funerali di Fabrizio De Andrè nel gennaio 1999 quando una grande folla si radunò davanti alla basilica per salutare il compianto artista.


Share by: