Il Pozzo di Giano, una leggenda che narra le origini della città di Genova.
Da dove partire se non dalla creazione della Superba?
Per cui, girando nella zona di Sarzano, fotografando coloratissime case tipiche del centro storico ed esplorando una parte della città vecchia che trasuda di storia e mura antiche, eccoci arrivati in prossimità di una piazzetta antistante alla più grande Piazza Sarzano, e dietro ai tavolini di un bar, dove la modernità ha inevitabilmente conquistato la storia, scorgiamo il Pozzo di Giano.
Ma chi era Giano?
La leggenda delle origini della città narra che, il Dio Giano Bifronte, secondo alcuni protettore delle navi, delle monete, ma soprattutto dei passaggi e delle porte, avrebbe fondato la città, dandole il nome di "Ianua" che in latino voleva dire porta.
Il Dio detto “Bifronte” perché aveva il potere di rappresentare il passato e il futuro tramite un passaggio temporale, una porta da cui tutto avrebbe origine.
Poi alcune carte affermano che da Ianua a Genua per via del nome Giano, il passaggio fu breve fino ad arrivare a Genoa e infine Genova.
Il tempietto esagonale eretto in suo onore che oggi troviamo tra un tavolino e l’altro, fu progettato da Bartolomeo Bianco nel 1600 a copertura di un vecchio pozzo sopra le antiche cisterne che raccoglievano l'acqua nella città medioevale.
Una targa commemorativa a fianco del pozzo ci ricorda queste curiosità.
Carteggi storici ci raccontano che in questa zona si fabbricavano le corde e le sartie, sia per il porto che per le tante navi che all' epoca attraccavano nei moli di Sottoripa.
Serviva molta acqua per le lavorazioni e l’unico modo per raccoglierla e conservarla all’interno delle antiche mura era costruire delle cisterne.
Scopriamo poi che le cisterne erano due, ampie e sottostanti alla vecchia Piazza di Sarzano, la seconda cisterna, di riserva, serviva appunto per conservare l'acqua, fondamentale nella Genova medioevale in caso di assedio di nemici o per i temibili incendi che non di rado scoppiavano tra le antiche mura.
Piccole curiosità ammirando le case colorate del Centro Storico, siamo nella zona di Sarzano, a fianco del Museo di S. Agostino in questo periodo chiuso per lavori.
Via Ravecca, i Giardini Luzzati, le antiche mura del Barbarossa, Via del Colle dove un tempo sorgeva la casa di Niccolò Paganini, sono le tappe più curiose da non perdere nelle vicinanze, ma non solo, per chi non è di Genova, percorrendo tutta via Ravecca si arriverà a Porta Soprana, ma di tutto questo parleremo nei prossimi post.
La zona è raggiungibile con la Metro, fermata Piazza Sarzano.
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Genova Golosa