ll "Cannone" è uno dei violini più celebri al mondo, grazie alla sua storia unica e alla leggenda che lo avvolge.
Si tratta dello strumento appartenuto al celebre violinista e compositore genovese Niccolò Paganini (1782-1840), la cui incredibile abilità ha contribuito a trasformare il "Cannone" in un’icona della musica classica e della cultura italiana.
Un po' di storia: la nascita di un mito
Il violino "Cannone" fu costruito nel 1743 dal liutaio genovese Bartolomeo Giuseppe Guarneri, conosciuto come "del Gesù".
Questo violino rappresenta uno dei vertici della liuteria italiana ed è noto per la sua potenza sonora e la profondità del suono, caratteristiche che hanno affascinato e spinto Paganini a sceglierlo come suo strumento prediletto.
Paganini ricevette questo straordinario violino in dono, e una volta che iniziò a suonarlo, non volle mai più separarsene. Fu proprio la potenza sonora di questo strumento, capace di riempire intere sale da concerto, che gli valse il soprannome di "Cannone".
Curiosità e misteri del "Cannone"
Il "Cannone" non è soltanto uno strumento eccezionale per la sua fattura e il suo suono, ma è anche avvolto da un’aura di leggenda che lo rende particolarmente affascinante.
Pare che Paganini stesso abbia apportato alcune modifiche al violino per adattarlo al suo stile virtuosistico.
Le corde venivano spesso regolate per garantire che potessero produrre suoni ricchi e potenti anche nelle esecuzioni più ardite, senza perdere la brillantezza che caratterizza il "Cannone".
La straordinaria velocità e precisione di Paganini nel suonare fecero circolare voci su un presunto patto con il diavolo. Questo violino, con il suo suono cupo e potente, contribuì a rafforzare queste credenze: si diceva che solo un musicista "posseduto" avrebbe potuto ottenere tale maestria.
Oggi il "Cannone" è conservato a Genova, nella città d’origine di Paganini, dove è esposto presso il Palazzo Doria Tursi.
Questo strumento ha ricevuto cure speciali ed è stato oggetto di restauri mirati a preservarne l’integrità originale.
L’aspetto autentico e originale del "Cannone" rimane intatto, e ogni anno viene sottoposto a manutenzione per garantire che mantenga le sue qualità sonore straordinarie.
A causa del suo valore storico e artistico, nel tempo sono state prodotte diverse copie del violino.
Una delle più famose è stata realizzata dal liutaio Jean-Baptiste Vuillaume, un maestro francese dell’Ottocento, che studiò attentamente il "Cannone" e creò un violino molto simile, apprezzato da molti violinisti.
Anche oggi, i liutai continuano a ispirarsi al "Cannone" per creare strumenti dall’acustica straordinaria.
Paganini, con il "Cannone" tra le mani, riuscì a fare impressione ovunque andasse.
Ecco due storie che mostrano l’impatto che lui e il suo violino hanno avuto sulla cultura musicale dell’epoca.
La sfida con Charles Lafont.
Nel 1816, Paganini accettò una sfida musicale con Charles Lafont, celebre violinista francese. Durante l’esibizione, il pubblico restò sbalordito dalla padronanza di Paganini, che fece risuonare il "Cannone" con una potenza tale da sovrastare ogni altro strumento e fare impallidire Lafont.
Questa competizione contribuì ad alimentare la leggenda di Paganini come violinista insuperabile.
Il concerto con le corde rotte.
In un’occasione, durante un concerto, si racconta che tre delle quattro corde del "Cannone" si ruppero.
Paganini, senza esitazione, continuò a suonare con la sola corda rimasta, impressionando il pubblico con la sua tecnica e il suo virtuosismo.
Questo episodio contribuì alla fama del "Cannone" come strumento magico, in grado di esprimere appieno l'arte di Paganini anche in circostanze impossibili.
Oggi il "Cannone" non è soltanto un pezzo da museo: risuona con la stessa potenza che incantava il pubblico dell’Ottocento, mantenendo vivo il mito di Paganini e del suo talento ineguagliabile.
Ogni anno viene suonato da un violinista selezionato durante il Premio Paganini, un prestigioso concorso che si tiene a Genova e che celebra l’eredità del grande violinista.
Questa tradizione mantiene viva la memoria di Paganini e permette agli spettatori di sperimentare il suono unico di questo strumento storico.
Genova Golosa