Aglio di Vessalico

Aglio di Vessalico,  un prodotto antico coltivato da sempre in un caratteristico Comune dell’Alta Valle Arroscia nell’entroterra di Albenga, il Comune di Vessalico.


Nelle frazioni più alte della zona e a quanto pare le più antiche dal punto di vista abitativo, si coltiva un aglio che ha origini lontane.

Oggi i Comuni piccolissimi della zona sono undici, in cui si coltiva questo prezioso prodotto.


La storia come sempre ha diverse sfumature, fatto è che l’Aglio di Vessalico comunque viene ufficializzato e fatto conoscere grazie ad una fiera che risalirebbe al 1760.


Detto rosso di Vessalico, è un aglio dal sapore intenso e leggermente piccante con la caratteristica che lo contraddistingue, l’estrema conservabilità.

Pare che da secoli i contadini della zona si tramandano i bulbi che sono passati indenni da generazioni a generazioni, assieme alla tecnica di coltivazione e a quella di confezionamento. Le teste di aglio non vengono recise dalla pianta come si può pensare, tanto meno mondate del ciuffo, ma confezionate in lunghe trecce dette “reste”.

Poi le teste vengono essiccate e selezionate in base alla dimensione, infine sono intrecciate a coppie di due.


Questa operazione antica e tradizionale la si può svolgere soltanto la sera e la mattina, quando l’aglio è umido e le foglie non si spezzano.


Le piante non recise, mantenute in ombra, continuano a nutrire l’aglio e a mantenerlo sano e profumato anche otto, dieci mesi dopo la raccolta.


L’aglio di Vessalico è l’ ingrediente fondamentale per diversi piatti tradizionali della gastronomia locale, oltre a quella  ligure.

Tra queste c’è una maionese condita con olio extravergine di oliva e aglio schiacciato nel mortaio chiamata l’Ajè, uno dei tanti eredi della medioevale Agliata.


Inoltre l'aglio di Vessalico è tra i magnifici 7 ingrentienti per fare il vero Pesto Genovese.



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