Genova Capitale italiana del libro 2023


Genova è Capitale italiana del Libro 2023. Un riconoscimento prestigioso che il Ministero della Cultura le ha assegnato grazie al progetto Genova a Pagine Spiegate!

Un'idea che esalta la vocazione di Genova sia come città di mare che come storico centro culturale di alto profilo.

Il titolo scelto infatti è mutuato dal linguaggio marinaro. Le vele si spiegano per raccogliere il vento e far procedere l’imbarcazione.

L'evento, che individua Palazzo Ducale come soggetto attuatore, prevede un vasto numero di attività sul territorio: letture pubbliche, interventi strutturali nelle biblioteche cittadine, attività educative, mostre e molto altro.​


 5 Curiosità che legano Genova e i libri


Genova ancora oggi, ha nel suo centro storico, una piazza della stampa che nel 1471 fu sede del primo laboratorio cittadino, fondato da artigiani provenienti dal Nord Europa.

La città e le sue vallate sono state nel passato un importante centro di produzione di carta. Secondo alcuni atti notarili del 1424 fu Grazioso di Damiano da Fabriano ad insegnare l’arte della lavorazione della carta nella zona, favorita da un territorio ricco di acqua in tutte le stagioni e dalla posizione privilegiata, che da una parte vede lo sbocco al mare e dall’altra il passaggio verso il basso Piemonte.

Nel XVII secolo, nella zona di Voltri, a occidente della città, le cartiere censite erano oltre 150 e producevano una fra le carte più pregiate d’Europa, esportata in tutto il Mediterraneo. In questa zona oggi è attivo il Museo della Carta, a Mele.


Genova è il luogo dove, nel 1639, appare la prima gazzetta a stampa, dal tipografo Pier Giovanni Calenzani.

Il 22 luglio di quell’anno il novellista Michele Castelli, dopo essersi guadagnato fin dal 1638 il favore del doge Agostino Pallavicino, presentò la richiesta ufficiale e ottenne il permesso di stampa, detto privilegio, continuando ad utilizzare la stamperia Calenzani presso la chiesa di San Donato. Genova a differenza delle altre città, concesse il privilegio all’autore dei testi e non al tipografo.


Genova città di biblioteche. Fin dal XVII secolo istituzioni, come il collegio dei Gesuiti, e privati, raccolgono libri e documenti o ne favoriscono la stampa.

Questo fa sì che oggi il numero e la varietà delle biblioteche, così come la consistenza e l’importanza del patrimonio librario cittadino, siano rilevanti.

Ricordiamo ad esempio, la Raccolta Dantesca che comprende la maggior parte delle edizioni delle opere di Dante dal XV al XIX sec., provenienti dalla collezione del bibliofilo scozzese Evan Mackenzie e la Raccolta Colombiana, costituita da circa 5.000 volumi ed opuscoli relativi a Cristoforo Colombo e alla scoperta dell’America dal XVI sec. a oggi, compresa la sezione donata da Paolo Emilio Taviani nel 2000.


Genova è la città che deve la propria fama anche ad un libro, che nel 2022 ha celebrato il suo quattrocentesimo compleanno. Nel 1622 il pittore Pietro Paolo Rubens pubblica ad Anversa i Palazzi di Genova, opera che permette per la prima volta la conoscenza a livello europeo del patrimonio artistico della città.


Genova è sede della prima libreria dell’Italia ancora da unificare, situata in Strada nuovissima, fondata nel 1810 dal tipografo francese Antonio Boeuf.

Questo luogo è fin dalla sua origine uno spazio di incontro tra lettori e autori.

La frequentano, ad esempio, Dickens e Manzoni. Sul suo percorso nascono altre librerie come la Libreria Editrice Moderna, aperta alla fine dell’Ottocento in Galleria Mazzini, la quale ospita per parlare dei loro volumi, autori come De Amicis e Gozzano.

Da qui nasce la tradizione che ancora oggi pervade la città nella qualità e particolarità delle attività imprenditoriale e nelle diverse manifestazioni di presentazione di volumi e autori.



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