Andrea Doria il transatlantico

più bello al mondo


Andrea Doria, il transatlantico costruito a Genova dai Cantieri Navali Ansaldo, fu l’orgoglio di una città e di una Nazione, che durante gli anni’50 si faceva valere per mare come ai tempi della vecchia “Superba”.

In tanti a Genova andavano in porto ad ammirarla, quando la nave partiva, chi per salutare parenti e amici in partenza per un viaggio o i membri dell’equipaggio che sarebbero tornati dopo settimane, nulla di nuovo, era da secoli che le famiglie genovesi salutavano i loro cari in partenza per il mare, ma quando c'era l'Andrea Doria, era tutta un'altra cosa.

Una nave bellissima per l’epoca, su cui viaggiavano attori e attrici, personaggi importanti e persino un prototipo di auto da portare in America.


Storia e curiosità

L’Andrea Doria misurava 213 metri di lunghezza e 27 di larghezza, non era né la più grande né la più veloce del tempo, ma sicuramente la più elegante.

Aveva tre classi di appartenenza: la “Prima”, la “Cabina”, la “Turistica”.

Per ogni classe una piscina, e l’aria condizionata in tutti i locali, anche quelli per l’equipaggio, un vero record se pensiamo agli anni ’50.


Era la prima nave al mondo a possedere certi comfort, oltre a innumerevoli opere d’arte che impreziosivano gli interni, sia della prima classe che in quelle inferiori.

Vantava 1.241 passeggeri e 508 membri d’equipaggio, una vera Star dell’epoca targata made in Italy.
Orgoglio Nazionale e genovese, varata il 16 giugno 1951, divenne subito protagonista mondiale nelle sue traversate tra Genova e New York.


A bordo i migliori Chef, pietanze e golosità di ogni genere, vini pregiati e cocktail, tanti cocktail, grazie all’ innumerevole ricambio di Bartender che a turno s’imbarcavano dal Porto di Genova per l’America in cerca di fortuna.

Erano tempi d’oro per Genova e per la Compagnia di Navigazione Italia, che all’epoca per arredarla con statue e decori di pregio, spese fino a un milione di Dollari.


L’incidente dell’Andrea Doria

L’Andrea Doria fu considerata la nave più bella del mondo fino al 25 luglio 1956, quando alle 23,45, una collisione con la nave svedese Stockholm, un rompighiaccio con la prua rinforzata, pose fine alla sua breve ma intensa storia.

A causa della nebbia e di una manovra azzardata da parte svedese, la Stockholm impattò contro l’Andrea Doria squarciandone la fiancata e condannandola di fatto a morte.


Alle 10,09 del 26 Luglio, dopo 11 ore di agonia, l’Andrea Doria affondò.


La prima curiosità incredibile degna di nota, fu che una ragazza di 14 anni ospite dell’Andrea Doria, dopo l’impatto si ritrovò con il letto sulla prua della nave svedese leggermente ferita ma viva.

Sua sorella invece che dormiva nella stessa cabina, trovò la morte nell’impatto come altre 44 persone che sommate alle 5 vittime svedesi e una vittima durante le operazioni di abbandono nave, portò il numero dei decessi per questa tragedia a 51.


La Nave italiana colpita a morte s’inclinò imbarcando acqua, l’operazione di salvataggio fu epocale e il Comandante Piero Calamai fu eroico.


Il Comandante dopo aver diretto personalmente tutti i soccorsi ed essersi assicurato che tutti erano in salvo, abbandonò per ultimo la nave, solo perché i suoi uomini si rifiutarono di andare via e lasciarlo solo, così come aveva chiesto per affondare con la “sua” Andrea Doria.


Il Capitano Calamai

Capitano d’ altri tempi a cui vanno tutti gli onori, il coraggio e l’orgoglio della vecchia scuola marinaresca.

Un genovese, un Capitano su cui ingiustamente pesò la responsabilità di quell’incidente che invece era totalmente di parte svedese, colpevole solo di non avere lo stesso peso mediatico di chi invece aveva causato davvero la tragedia.


A distanza di oltre 60 anni, il ricordo dell’Andrea Doria ogni volta che viene rispolverato regala sempre emozioni e un pizzico d’ amarezza, per aver perso troppo presto la nave più bella del mondo.


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